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MITOLOGIA

Sono veramente molti i miti associati al potente regno di Kefalonia o Cefalonia o Cephallenia. 
Secondo Apollodoro di Atene, il primo re di Cefalonia fu Thapius, figlio di Poseidone ed Hippotho. 
Pterelaus, figlio di Thapius, ricevette in dono dal nonno Poseidone un capello d’oro che lo avrebbe reso immortale fino a quando gli sarebbe rimasto in testa. 
L’isola di Cefalonia, che era nel frattempo divenuta molto potente, chiese indietro una parte sostanziale del regno ai micenei ma il loro re Elettrione rifiutò. 
I Taphiani, per ritorsione, rubarono ad Elettrione i suoi greggi ed egli non li perdonò; quando Anfitrione, re di Tebe, chiese la mano di sua figlia Alcmena, Elettrione si disse d’accordo a patto che Anfitrione lo vendicasse. 
Anfitrione, aiutato da Cefalus ed Eleius, progettò la caduta di Thapius. 
Essi non avrebbero mai sconfitto il re immortale se non fosse stato per la figlia di Pterelaus, Comaetho, che si innamorò di Anfitrione. 
Una notte mentre suo padre dormiva lei gli tagliò il capello magico dalla testa e Pterelaus, ora mortale, fu sconfitto. La figlia, per il tradimento, fu condannata a morte e Anfitrione ritornò a Tebe dopo aver consegnato il bottino al suo amico Cefalus.
Tantissimi sono i miti e le leggende che si narrano su Cefalo, il mitico eroe che diede all’isola il suo nome. Il più ricorrente racconta di un uomo bello e forte, fiero cacciatore che sposò Procri, figlia del re dell’Attica Eretteo. 
Il mito ci viene raccontato da Ovidio che narra di un giorno in cui Cefalo, al suo secondo mese di matrimonio ed innamoratissimo della sua sposa, si recò sulla vetta del monte Hymettus con le sue reti per cacciare un cervo. Sulla sommità del monte incontrò Eos che cercò invano di rapirlo, ma se ne andò non senza seminare nella mente di Cefalo il dubbio sulla fedeltà della moglie. 
Cefalus cercò allora, sotto mentite spoglie, di sedurre e far cadere in tentazione la moglie e, quando lei cedette, le rivelò finalmente la sua vera identità. 
La donna scappò sui monti di Creta e divenne cacciatrice, divenne Artemis. Artemis e Cefalus si rincontrarono nuovamente a Cefalonia dove lei, sotto mentite spoglie, partecipò e vinse un torneo di caccia. 
I due tornarono a vivere insieme e furono felici per moltissimi anni.
Il volto del mitico Cefalus appare su molte monete antiche ed egli è stato fonte di ispirazione tanto per gli storici dell’antichità, quanto per artisti moderni; Guerin dipinse il suo rapimento da parte di Eos.

LE ORIGINI

Il nome Cefalonia si pensa derivi dal nome dell’eroe Cephalus e il nome degli abitanti, Cefaloti, deriva dalla parola “Cephales” che può essere ricondotta alle montagne di Cefalonia o al fatto che in Grecia questa era l’isola più grande delle Ionie e costituisce la "kephali" (testa) dell'arcipelago. 
I “Cephallenes”, ovvero i sudditi del re Cephalus e gli abitanti di un regno leggendario che comprendeva Cefalonia, Itaca, Zante (o Zakynthos) e Lefkada, sono menzionati per la prima volta dal poeta greco Omero. 
Nessuno può dire se “Taphus”, forse la città di Cephalo, fosse il nome di una città o di tutta l’isola di Cefalonia. 
In apparenza sembra che l’isola fosse governata come un unico regno, ma Omero ci informa che Ulisse, durante la guerra di Troia, partì con 12 navi da Samos e questo ci permette di capire che altre città vennero create in seguito.

PREISTORIA

Come evidenziato da ritrovamenti fossili di piante, animali ed ossa, rinvenuti a Skala e Fiskardo e di utensili risalenti al 50.000 a.C. trovati a Sami, l’isola di Cefalonia fu uno dei primi luoghi abitati in tutta la Grecia. 
Diversi studiosi ed archeologi sono concordi nel ritenere che l’isola di Cefalonia avesse tutte le caratteristiche necessarie al proliferare della vita. 
Cefalonia poteva essere considerata come il granaio delle isole delle Ionio e le sue fitte foreste hanno fornito per secoli il legname necessario a costruire navi e sviluppare il commercio.
A mettere in risalto lo sviluppo di Cefalonia a livello commerciale fin dall’antichità è un recente studio che evidenzia come persino parti del palazzo di Cnosso erano fatte con l’abete nero di Cefalonia. 
La posizione strategica a livello geografico consentì a Cefalonia di essere un ponte commerciale tra occidente e oriente.
Ritrovamenti di necropoli organizzate rendono evidente come l’isola fu largamente abitata fin dall’ XI secolo a.C., quando intorno al 1300 a.C. cominciò ad apparire il nome del re Cephalus e dell’isola detta Cefalonia. 
Gli Achei che in antichità colonizzarono moltissime terre, da Creta alla Sicilia, si stanziarono anche sull’isola di Cefalonia portando con se gli dei, gli eroi e la civilizzazione Micenea. 

ERA STORICA

Sembra che anche sull’isola di Cefalonia, come nel resto della Grecia, quando la monarchie si avviò verso il declino, nacquero le oligarchie. 
Intorno all’ottavo secolo a.C. le oligarchie si erano evolute in tirannie e verso la fine del settimo secolo, nacquero le prime forme di democrazia. 
A seguito del declino della tirannia, sull’isola di Cefalonia nacquero 4 diverse città stato che Tucidide ci racconta essere autonome e che dovevano essere spesso in lotta tra di loro, come ci indicano i resti di mura di cinta. 
La prima città-stato a fare la sua comparsa sulla scena storico politica fu Pali, che rappresentò da subito un importante scalo portuale per i Corinzi che si recavano verso la Sicilia. 
Durante la guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) tutte e 4 le città stato erano alleate degli Ateniesi che fecero dell’isola di Cefalonia la loro base operativa contro gli storici rivali di Corinto. 
Questo rappresenta solo l’inizio di un’infinita serie di conquiste che l’isola di Cefalonia subì nella sua lunga storia; conquiste dalle quali attinse culture ed usanze ma senza mai rinunciare alla propria identità culturale. 
Alla fine della prima guerra del Peloponneso, nel periodo storico che va dal 404 al 322 a.C. l’isola di Cefalonia subisce le dominazioni pacifiche degli Spartani prima, degli Ateniesi poi ed infine dei Macedoni sotto la guida di re Filippo. 
Cefalonia rimase fedele ai Macedoni durante la battaglia di Lamia tra i Macedoni stessi ed i Greci, rimanendo indipendente per tutto questo periodo. 
Dopo la morte di Alessandro il Grande, Cefalonia entrò nell’alleanza della Lega Aetoliana. Questa alleanza portò grossi benefici ad entrambe le parti; gli Etoli potevano usufruire di Cefalonia come base operativa per i viaggi verso la Sicilia, e Cefalonia potè incrementare i suoi traffici commerciali.

EPOCA ROMANA E BIZANTINA

Dopo la seconda guerra punica (202 a.C.) cercarono motivo di rivalsa contro Filippo per aver stipulato un’alleanza col generale cartaginese Annibale. 
Il pretesto fu subito trovato, ma la vera ragione di fondo era che Roma stava progettando la sua espansione in Grecia. 
Gli Etoli, inizialmente neutrali in questa guerra si schierarono poi dalla parte dei romani, ma delusi da un rapporto che aveva promesso molto ma si era rivelato poco fruttuoso, si allearono col re greco di Siria Antioco III. 
Questo di fatto diede ai romani la scusa e l’ambizione di conquistare l’isola celebrata nell’Odissea. 
Nel 198 a.C. i Romani inviarono a Cefalonia il console Fulvio Nobili per chiedere alle 4 città di arrendersi e consegnare 25 cittadini come prigionieri. Quando i prigionieri furono consegnati e tutto sembrava tranquillo, la città di Sami chiuse le porte visto che i romani volevano evacuare l’intera città ed impossessarsene. L’assedio durò quasi 4 mesi prima che gli abitanti di Sami cedessero; a Cefalonia tra il 189 a.C. e il 30 a.C. si persero tutti i privilegi accumulati durante l’alleanza con gli Etoli e come previsto i Romani trasformarono l’isola di Cefalonia in una base operativa da cui poter controllare l’intera area della Grecia. 
Quando Costantino nel 325 d.C. riorganizzò l’impero romano, Cefalonia soffrì di precaria stabilità per via dei continui attacchi subiti da Vandali e Ostrogoti e per le guerre obbligate con i romani negli imperi d’Africa. 
Quando l’impero fu riorganizzato nuovamente nel 629–634 sotto la guida di Eraclio, venne suddiviso in piccoli distretti e ciò garantì più protezione a Cefalonia che, divenuta sede delle isole appartenenti al "tema della Longobardia", riconquistò parte del suo antico splendore. 
Questo "tema" con la sua imponente flotta è stato spesso protagonista di difesa dell’impero dagli attacchi da parte degli arabi. 
A quello di Lombardia succedette il principato di Calabria e, nel 887, l’imperatore Leone il Saggio creò il principato di Cefalonia con capitale Pali; l’isola di Cefalonia riconquistò definitivamente il suo prestigio e lo mantenne per altri 300 anni. Quando Niceforus Foca sconfisse gli arabi a Creta nel 961 le isole Ionie della Grecia furono liberate dalle incursioni dei pirati e prosperarono fino a quando i Normanni apparvero sulla scena.